Cronaca di un tempo incerto

"La strada” di McCarthy è proprio questo: ciò che succede giorno dopo giorno in un tempo non definito, un tempo senza certezze, in un mondo distrutto.

È un libro che racconta di un futuro distopico, un futuro che mi ha ricordato quello descritto da Ammaniti in “Anna”.

Un padre e un figlio vagano in cerca dell’oceano in un mondo irriconoscibile. Non si sa cosa sia successo probabilmente una catastrofe che ha reso irriconoscibile il paesaggio circostante. Il padre continua a ripetere che hanno un compito, devono portare il fuoco con loro. Il fuoco inteso come l' albore di una nuova società oppure inteso come forza d' animo e determinazione.

Oltre all' amore a alla stima che hanno l' uno per l' altro portano con loro un carrello del supermercato con un po' di cibo e un telo di plastica per ripararsi dalla pioggia. Una pistola perché è diventato pericoloso incontrare altre persone, bisogna difendersi e cercare di tenere quel poco che serve per sopravvivere.

Non sappiamo nulla, dove sono, quando si svolge tutto ciò e neanche i nomi dei protagonisti. Non abbiamo neanche una descrizione dei personaggi tranne qualche informazione sull’ aspetto fisico dell’uomo. Dopo aver letto tutto il libro penso che non siano fondamentali, durante la durata della mia lettura mi sarò chiesta com’ erano fatti solo un paio di volte.

Pur essendo una lettura molto breve, saranno poco più di 200 pagine, risulta molto più lunga. Cominci piano piano a sentire la stanchezza dei due protagonisti, cominci a sperare che non gli succeda nient’ altro. Anche tu vorresti arrivare a destinazione.

Ad ottobre dell' anno scorso questo libro ha ispirato il videoclip di "cronaca di un tempo incerto", canzone di Michele Bravi. Il cortometraggio è stato presentato in anteprima al festival del Cinema di Roma.

Ho comprato "la strada" dopo aver visto questo cortometraggio e ho letto molte parti ascoltando questa canzone che nel ritornello ha queste parole:

"Dimmi se esiste qualche cosa in cui credere davvero

Che non sia ancora scheggiato, che sia rimasto intero..."